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Tutto quello che avreste voluto sapere...

Organetto
Vuoi iniziare a suonare l'organetto ma non sai da dove cominciare? Devi comprarne uno nuovo, uno usato, vuoi passare dal due all'otto bassi, dall'otto al dodici bassi? Usare le tablature, quali e come si leggono? Girare la nota? Non girarla? mettere la terza fila, sì, ma quale? Quale musica suonare?

Dài, non fare quella faccia! Qui trovi tutte le risposte: una guida preziosa per chi deve iniziare da zero il suo approccio allo strumento, e una fonte di informazioni utili per chi già suona l'organetto ma ha bisogno di saperne di più!

Niente panegirici! Le risposte sono chiare e, soprattutto, brevi! e poi ogni tanto, un po' d'ironia, che non guasta mai!

Qualora dopo la lettura abbiate ancora voglia di iniziare un'avventura musicale con questo strumento potete fare riferimento al Corso Multimediale Online di organetto dell'Accademia del Mantice.



Avete altre domande? Potete contattare la direzione dell'Accademia del Mantice.


  1. L'organetto è una fisarmonica?
  2. Perchè diatonica?
  3. Perchè bitonica?
  4. Dove comprare un organetto?
  5. Quanto costa un organetto?
  6. Ho visto organetti cinesi a 200 euro! vanno bene?
  7. E' difficile suonare l'organetto?
  8. Due voci, tre voci? Cosa vuol dire?
  9. Come posso trovare un buon organetto usato e a poco prezzo?
  10. L'organetto è riciclabile?
  11. L'organetto è uno strumento del Suditalia?
  12. Per iniziare da zero che organetto conviene acquistare?
  13. Mi han detto che è meglio girare la nota sul quinto tasto. Che significa?
  14. Cosa posso suonare con l'organetto?
  15. L'organetto è uno strumento da strada?
  16. SOL/DO, FA/SIb, LA/RE? Quale scelgo?
  17. L'organetto irlandese che cosa è?
  18. Due e mezza, tre file? A che servono quei tasti in più?
  19. Se passo a un tre file, quale terza fila scelgo?
  20. Due, quattro, otto, dodici, diciotto bassi?
  21. Posso imparare da autodidatta?
  22. Dove lo metto il pollice della mano destra quando suono?
  23. Devo saper leggere la musica per suonare l'organetto?
  24. Cosa sono le tablature? A cosa servono?
  25. L'organetto è di destra o di sinistra?









L'organetto è una fisarmonica?


"Suono l'organetto perché la fisarmonica non mi piace...". Quante volte l'abbiamo sentita questa frase? E' come dire: "Mangio solo arrosto perchè la carne non mi piace!". Insomma, magari ora qualcuno ci resta male, ma sia ben chiaro che l'organetto è una fisarmonica. Sono le fisarmoniche, loro, a dividersi in fisarmoniche cromatiche e fisarmoniche diatoniche. L'organetto è una fisarmonica diatonica.


Perchè diatonica?


L'organetto è una fisarmonica che suona solo scale diatoniche, ed è per questo motivo che si dice diatonica. Solitamente l'organetto suona due scale diatoniche, ed è per quello che la tonalità dello strumento viene descritta attraverso la giustapposizione di due note che ne identificano le scale suonate (SOL/DO, FA/SIb, ecc.).


Perchè bitonica?


L'organetto le ha tutte! Oltre ad avere il vizio di essere una fisarmonica diatonica, è anche bitonico (o bisonoro)! Che scandalo! Svergognato! Si dice bitonico perchè premendo un singolo tasto si ottengono due suoni (due toni): uno aprendo, uno chiudendo il mantice. E' questa forse la caratteristica più peculiare della fisarmonica diatonica rispetto a quella cromatica.


Dove comprare un organetto?


Se entrate in un negozio di strumenti musicali e chiedete di farvi vedere l'organetto, può capitare che la commessa vi apostrofi a male parole e vi cacci fuori dal negozio: "...e non si faccia più vedere, sporcaccione!". O peggio, l'esercente potrebbe guardarvi con occhi diabolici iniettati di sangue e con aria eccitata condurvi furtivamente nei pressi di una vetrinetta impolverata al cui interno sono esposti due o tre esemplari di organetto tra i più tristi, di marca spesso improbabile, tipo "Calopresti", "Crampitelli", "Cagorzi", e che ve li spacci come strumenti eccezionali che solo un destino benigno e ineffabile poteva portarli al vostro cospetto mentre dentro di sè sta pensando "santa Rosalia ti prometto che metto giudizio se mi sbarazzi di questi catorci!". In Italia sono pochi i negozi con una buona scelta di organetti, perchè di solito questo strumento si compra direttamente dai costruttori. Qualche nome? Castagnari, Giustozzi, Baffetti, Saltarelle. Tuttavia chi suona lo sa: il top sono i Castagnari (anche se comprarlo spesso significa recarsi in banca per accendere un mutuo, ma ne vale la pena). Non essendo un prodotto industriale, si ordina e poi si aspetta, anche quattro mesi... non arrabbiatevi quindi, non sproloquiate di efficentismo e tempi di consegna a un buon liutaio, perchè il tempo è dalla parte della qualità! L'Accademia del Mantice riserva solo ed esclusivamente ai suoi allievi, anche a quelli iscritti al Corso Online, una serie di organetti di qualità ad un prezzo molto vantaggioso frutto di una speciale convenzione e soprattutto dell'amicizia che lega la Scuola ad alcuni costruttori. Per ulteriori informazioni e consigli sull'acquisto potete contattare la direzione della scuola.


Quanto costa un organetto?


Comprare un organetto è un piccolo investimento, ma se fatto con accortezza non ci si perde. Chiaramente è meglio puntare sulla qualità e comprare il meglio anche perchè un buon strumento, nel caso vogliate rivenderlo, non si svaluta di molto. Un organetto otto bassi per un principiante che voglia iniziare da zero costa intorno ai 900/950 euro (i prezzi comunque possono variare molto da costruttore a costruttore). Quindi un due bassi costerà un quarto? No! Costa più o meno lo stesso. Mentre se vogliamo un organetto con tre file (una fisarmonica cromatica bisonora) con 18 bassi, magari a tre voci, dobbiamo prepararci a sborsare cifre che possono arrivare anche oltre i 4000 euro. E se le cose vanno avanti di questo passo, presto gli organetti saranno usati come bond per il salvataggio delle banche...


Ho visto organetti cinesi a 200 euro! vanno bene?


Sì, vanno bene, per concimare l'orto. Non è uno scherzo, esistono davvero e qualche negozio irresponsabile li commercializza. Il consiglio è: trovare un buon avvocato e denunciarli per circonvenzione d'incapace.


E' difficile suonare l'organetto?


L'organetto è uno strumento musicale come gli altri e, come con tutti gli altri strumenti, richiede impegno, studio, applicazione e soprattutto passione. La risposta potrebbe essere: "no, non è difficile", perchè è uno strumento musicalmente limitato (nel senso che non è cromatico) e non consente pertanto progressioni armoniche complesse, inoltre è molto intuitivo e consente di "suonare subito" (ricordiamoci che solo per imparare a tenere correttamente l'archetto un violinista ha bisogno mediamente di un anno). La risposta potrebbe anche essere: "sì, è difficile", e i motivi sono sostanzialmente tre. Il primo è che l'organetto produce due suoni per ogni tasto e questo, soprattutto all'inizio, getta nello sconcerto qualsiasi musicista. Il secondo è che per suonare qualsiasi tipo di musica con l'organetto è necessario in un certo senso scavalcare la sua limitatezza musicale attraverso una serie di tecniche esecutive che possono essere anche complesse. Insomma, ogni brano suonato con l'organetto è la soluzione di un problema. Il terzo motivo è che tra gli strumenti musicali è quello che richiede alla mano sinistra (solitamente la meno abile) di compiere ben tre funzioni contemporaneamente: suonare i bassi, agire sulla valvola di sfiato, aprire o chiudere il mantice. Il tutto tenendo il ritmo e curando il volume e l'espressione del suono. Conclusione: non prendiamo sotto gamba l'organetto e, soprattutto, la complessità del linguaggio musicale.


Due voci, tre voci? Cosa vuol dire?


Le voci sono le ance, fisse in questo caso cioè non rimuovibili, che producono il suono. Ci sono organetti a una, due, tre, e più voci. Solitamente si suona il due o il tre voci. In alcuni organetti, inoltre, le voci possono essere abbinate secondo varie combinazioni producendo sonorità differenti.


Come posso trovare un buon organetto usato e a poco prezzo?


E' molto difficile! Gli organetti buoni usati mantengono il prezzo. Per gli organetti non vale la legge di mercato per cui l'usato abbassa drasticamente i prezzi, anzi. Alle volte un determinato modello non più in costruzione può costare come o più del nuovo. La cosa importante è comunque poterlo vedere e ascoltare prima di acquistarlo, ed è per questo che è sconsigliabile acquistare organetti su ebay se non si vuole correre il rischio di qualche fregatura!


L'organetto è riciclabile?


Certo! di solito è fatto con ottimo legno stagionato che brucia nella stufa che è una bellezza! Attenzione con gli organetti in celluloide, potrebbero inquinare se bruciati! Il mantice è di carta e quindi lo portate al cassonetto senza problemi. Mentre i tasti possono sempre tornare utili come bottoni o pedine della dama.


L'organetto è uno strumento del Suditalia?


L'organetto non è solo uno strumento del Suditalia. Siamo infatti di fronte a quello che potremmo definire un "Welt Instrument", uno "strumento del mondo". Nata e ideata in Austria, la fisarmonica diatonica si è poi diffusa in tutti i continenti ed è oggi tra gli strumenti musicali più suonati al mondo. In questo suo peregrinare ha anche preso forme assai particolari quali il due bassi italiano, il modello per la musica Cajun a una fila, il tre file sudamericano per suonare la Salsa usato anche per la musica Tex-Mex, il modello Stiriano (Steirische Harmonika), la Trikitixa basca, l'organetto irlandese.


Per iniziare da zero che organetto conviene acquistare?


Tutto dipende dal tipo di repertorio che volete suonare. Se avete l'intenzione di dedicarvi prevalentemente alla musica del Suditalia, allora vi basterà un semplice due bassi (magari calabrese o abruzzese). Vi inchioderete a vita su due accordi maggiori e potreste subirne un pericoloso contraccolpo psicologico (alcuni suonatori di tarantella e pizzica sono stati sorpresi presso le biglietterie delle grandi stazioni ferroviarie, coi vestiti laceri, a chiedere con un filo di voce "scusi, ha 50 centesimi che mi serve un accordo minore?". Il milanese di solito risponde "Ma va' a laurà, pirletta!"). Se invece volete ampliare i vostri orizzonti musicali anche verso le culture musicali internazionali (francese, basca, irlandese, klezmer, scandinava, sudamericana, tango, e chi più ne ha più ne metta) allora un otto bassi può essere una ottima scelta. Nulla ci vieta di comprare in un secondo momento un due bassi per eseguire specificamente il repertorio tradizionale del Suditalia.


Mi han detto che è meglio girare la nota sul quinto tasto. Che significa?


In un'epoca strana in cui gli esseri umani amano gonfiarsi le tette, le labbra e si imbotulinano le rughe per avere (secondo loro) un migliore approccio con il prossimo, in quest'epoca di rifatti, dicevo, c'è chi si "rifà" anche l'organetto e sono coloro che "girano la nota", modificando cioè lo strumento con lo scopo di fargli suonare un SOL dove un SOL non dovrebbe starci. Una bella terza di reggiseno non si nega a nessuno! Insomma, ognuno col proprio organetto può farci quello che vuole, e fin qui siamo d'accordo. Ma ciò che è sostanzialmente un errore teorico armonico e costruttivo, o forse più semplicemente una personale quanto legittima sperimentazione, non costituisce per forza di cose la soluzione per una "maggiore versatilità" della tastiera. L'accorgimento in questione, infatti, ha il solo scopo di rendere più facile l'esecuzione di un ristretto numero di brani del Suditalia (solitamente tarantelle e pizziche) riproducendo sull'otto bassi la stessa disposizione delle note presente sui due bassi tradizionali. Ma un otto bassi ha un repertorio molto più esteso rispetto a un due bassi e una tale modifica ne inficia profondamente le possibilità esecutive costringendo spesso l'organettista a una errata posizione della mano. Conclusioni. Se volete suonare stornelli, tarantelle, pizziche, saltarelli, non ve lo comprate neanche un otto bassi, un due bassi tradizionale risulterà ottimo. Ma in tutti gli altri casi, NON vi fate mai girare la nota. Pensateci molto bene prima di prendere lezioni di organetto da chi suona con la nota girata poichè rischiereste di assumere posture e vizi esecutivi poi difficili da eliminare. E se vi vendono un organetto usato con la nota girata fatevi scalare il costo della "riparazione".


Cosa posso suonare con l'organetto?


Generalizzando, possiamo suonare:
Con un due bassi, musica tradizionale del Suditalia.
Con un otto bassi, musica tradizionale di tutto il mondo. Jazz e musica d'autore sono alla portata.
Con un dodici bassi: musica tradizionale ma non solo. Jazz e classica non saranno più un miraggio.
Con una fisarmonica cromatica bisonora a 18 bassi: come sopra, ma stiamo parlando ormai di uno srumento differente.

Post scriptum: Naturalmente non esiste solo la musica "popolare", con l'organetto possiamo suonare quello che ci pare!



L'organetto è uno strumento da strada?


Grazie alla sua portabilità, come tutte le fisarmoniche, l'organetto si presta a essere suonato in strada, e ci si guadagnano anche dei bei soldi! Tuttavia alcuni psicologi di scuola freudiana avrebbero dichiarato che l'organetto, rispetto ad altri strumenti da strada quali il sassofono, la chitarra o il flauto, mancherebbe dell'elemento fallico (pensiamo al manico della chitarra, o al sassofono, al flauto, o agli strumenti ad arco con quel bel lungo archetto tra le mani...) e sarebbe questa la ragione per cui avrebbe una minore capacità di attrazione nei confronti del pubblico rispetto agli altri strumenti. Per cui, un consiglio: prima di suonare in strada attaccate sempre una banana al mantice!


SOL/DO, FA/SIb, LA/RE? Quale scelgo?


Se non avete particolari esigenze di suonare con altri strumenti o per accompagnare la voce umana, la tonalità più diffusa è quella di SOL/DO. Potremmo dire che si sia affermata come la tonalità standard. Tuttavia un organetto in questa tonalità arriva a toccare note molto acute nella sua estensione estrema, cosa che può anche non piacere. L'alternativa è quella di farsi costruire un organetto in FA/SIb, che oltre ad avere il vantaggio di un suono più caldo e scuro (suona infatti un tono sotto il SOL/DO) si accorda perfettamente con tutti gli strumenti a fiato in SIb. Lo svantaggio è che non potrete suonare più in duo con gli organetti standard. Pro e contro, come sempre. A voi la scelta.


L'organetto irlandese che cos'è?


E' un organetto come gli altri ma intonato diversamente, nel senso che le due scale diatoniche su cui si basa sono alla minima distanza di un semitono. Pertanto se decidiamo di farci costruire un organetto irlandese ce lo faremo fare in SI/DO, FA/FA#, DO/DO#, e così via. Questo stratagemma permette di avere tutte le note di una scala cromatica, ma il fraseggio musicale fa ampio uso della tecnica del push/pull, ovvero frequenti e improvvisi cambiamenti di mantice, com'è nello stile irlandese, mentre i bassi quasi non si toccano.


Due e mezza, tre file? A che servono quei tasti in più?


Essendo l'organetto uno strumento basato solitamente su una o due scale diatoniche, gli mancano molte note della scala cromatica. In un organetto in SOL/DO, ad esempio, prendendo come riferimento visivo la tastiera di un pianoforte, l'unico tasto nero disponibile è il FA#, compreso dalla scala diatonica di SOL. Da un po' di anni ormai i costruttori hanno aggiunto su alcuni modelli una terza fila di tasti (o solo una mezza fila) per supplire a questa carenza. Le note della terza fila possono essere alterazioni, oppure note già comprese nelle due file diatoniche ma da suonare con direzione di mantice differente. E' utile avere una mezza fila di alterazioni in più se ci si vuole sbizzarrire o specializzare in determinati repertori, quali la musica klezmer (perfettamente suonabile anche con l'organetto a 8 bassi), oppure semplicemente per poter aggiungere cromatismi e abbellimenti più articolati alle melodie già suonate su un normale due file. Se poi l'organetto incomincia a starvi stretto e volete passare a un 18 bassi 3 file, allora significa semplicemente vi serve una fisarmonica cromatica, e una fisarmonica cromatica bisonora a 18 bassi potrebbe essere una soluzione.


Se passo a un tre file, quale terza fila scelgo?


D'accordo, abbiamo deciso di fare il grande salto: il nostro otto bassi non ci basta più, abbiamo intenzione di scrivere un arrangiamento per organetto della Missa Solemnis di L. W. Beethoven e ci serve giusto qualche notuzza in più. Ci compriamo un organetto a tre file! Ma che note ci mettiamo su questa fila in più? Nonostante gli organettisti non siano delle cime nella scienza dell'armonia, di solito si lanciano nella progettazione di terze file personalizzate in grado, secondo loro, di trasformare l'organetto in una macchina da musica mai vista prima. Sarà. Ma una terza fila di alterazioni su uno strumento diatonico è sempre un compromesso, una pezza "cromatica" su uno strumento essenzialmente diatonico. La conferma di ciò è che quasi tutti gli "organettisti" che suonano la cromatica bisonora si fanno mettere una bella scala cromatica tutta in apertura, e così hanno risolto (infatti li vedrete nei video suonare il 90 percento della musica aprendo il mantice). Ci limiteremo in questa sede a segnalare che nella sezione "Intavolature" alla voce "Organetto" del menù principale di questo sito sono presenti tutte le configurazioni più diffuse, nella speranza che la scelta ricada almeno tra una di queste (la Jean-Pierre Leray è un'ottima scelta, ad esempio).


Due, quattro, otto, dodici, diciotto bassi?


Oggi tutto tende a essere "big". Dal "Big-Mac" all'alta velocità, dal "grattacielo più alto del mondo" al "ponte più lungo", tutto tende al gigantismo, e le dimensioni di una discreta berlina degli anni Settanta oggi sono quelle di una banale city-car. E se il due bassi è la Panda degli organetti, il 18 bassi a tre file è sicuramente il SUV (e forse andrebbe perfino tassato). Perchè tutto questo? Con l'otto bassi si era raggiunto uno standard condiviso a livello internazionale (almeno europeo, sicuramente, sia per il modello italiano/francese sia per quello irlandese) ma con la deriva delle terze file le cose sono cambiate. L'idea di uno strumento universale (come lo è il pianoforte, il violino, la chitarra) è stata sacrificata sull'altare della creatività, o forse semplicemente della comodità. Uno spettro si aggira per l'europa, ed è un certo narcisismo autistico degli organettisti che si fanno costruire organetti ognuno diverso dall'altro, per poter suonare in modo più agevole questo o quell'altro repertorio e così due organettisti che si incontrano se hanno un tre file non possono scambiarsi gli strumenti, spesso neanche le partiture delle loro composizioni perchè tecnicamente incompatibili e ognuno se ne va per la sua strada suonandosi addosso. La soluzione? Non c'è! Un consiglio? Quello sì, fermatevi al 12 bassi, lo strumento peserà (e costerà) di meno, riuscirete a fare tutto quello che fa un 18 bassi e non pagherete neanche la soprattassa!


Posso imparare da autodidatta?


Sì, può succedere, soprattutto se chi inizia a suonare l'organetto conosce già la musica e/o sa già suonare uno o più strumenti musicali. In ogni caso, almeno all'inizio, è fortemente consigliabile una serie di lezioni per una corretta impostazione delle mani e della postura. Inoltre, c'è sempre da imparare, e, una volta consolidata una tecnica di base, la partecipazione a stage di perfezionamento su determinati argomenti tecnici o su un determinato repertorio, non potrà che arricchire la vostra cultura musicale come anche la vostra tecnica esecutiva. Una ottima soluzione, se non trovate un insegnante che vi ispiri o se semplicemente non avete il tempo per frequentare delle lezioni, c'è l'ottima soluzione del Corso Online, il metodo di organetto internazionalmente riconosciuto come uno tra i migliori strumenti per l'apprendimento. Per ulteriori informazioni contattare la direzione della scuola.


Dove lo metto il pollice della mano destra quando suono?


Quello che potrebbe sembrare il prologo a una battutaccia da avanspettacolo è invece un punto fondamentale della tecnica esecutiva. Non c'è una posizione "giusta" del pollice, ma quattro possibilità. Un organettista, infatti, deve saper usare il pollice della mano destra in quattro modi differenti a seconda di ciò che sta suonando. Più precisamente, il pollice può essere posto dietro alla tastiera (alcuni organetti, soprattutto due e quattro bassi, hanno un apposito occhiello); può essere appoggiato sul bordo della tastiera (che solitamente è incavato allo scopo); può essere lasciato libero, cioè non in contatto con lo strumento (tecnica utile per i passaggi più veloci e tecnici); può essere usato per suonare le note della tastiera (in particolare per produrre effetti di polifonia).


Devo saper leggere la musica per suonare l'organetto?


Non è indispensabile. Conoscere la teoria musicale certamente è un vantaggio, ma la natura diatonica dello strumento permette di suonarlo anche senza conoscere la musica. Tuttavia, un buon insegnante di organetto dovrebbe sempre comunque affiancare a lezioni pratiche sullo strumento anche una serie di momenti didattici per illustrare le conoscenze basilari di solfeggio, ritmica e armonia.


Cosa sono le tablature? A cosa servono?


La notazione classica delle note su pentagramma richiede la conoscenza da parte dell'esecutore delle note sulla tastiera del proprio strumento e una certa capacità di lettura della notazione musicale ordinaria per poter correlare alla tastiera le note scritte sul rigo musicale. Nelle tablature (o intavolature) le note sono scritte in un sistema più semplice che indica direttamente come eseguirle sul proprio strumento. La tablatura facilita la lettura e l'esecuzione delle note sul proprio strumento. La tablatura per organetto, oltre a fornire la notazione musicale classica, presenta tutte le indicazioni sui tasti da premere, se sulla prima o seconda fila, se col mantice in apertura o in chiusura, e naturalmente l'indicazione degli accordi di accompagnamento. Sono molto utili a chi inizia a suonare per capire a fondo la natura dello strumento e i suoi segreti armonici ma, col progredire della conoscenza dello strumento, si possono tranquillamente abbandonare per un approccio più istintivo alla melodia e per l'agognato ingresso nel fantastico mondo dell'improvvisazione!


L'organetto è di destra o di sinistra?


E' di sinistra, ma con qualche eccezione... il due bassi calabrese è la sinistra extraparlamentare, sempre arrabbiato e col chiodo fisso della rivoluzione, sbuffa e si dimena, urla più forte di tutti e si fa sentire in piazza, la gente è con lui finchè suona, poi gli girano le spalle e tutti a casa. Il quattro e otto bassi in celluloide, di lacca rossa e madreperla, è la sinistra sindacale, quella che va a fare i blocchi in autostrada perchè non la vogliono la discarica nucleare in quel paese, proprio no! Ma quel camionista nerboruto che lo suona lo sa che quelli del partito su a Roma suonano ben altra roba. L'otto bassi Castagnari è riformista, moderato, elegante, la vera fisarmonica diatonica, impeccabile, la rivoluzione a tempo debito. L'otto bassi suona "Oh bella Ciao" (nella versione originale delle mondine che fa più figo e più filologo impegnato...) sfoggiando nostalgici accordi minori per addolcire gli animi, placarli perchè l'otto bassi sa che la rivoluzione va guidata con intelligenza e riflessione. Strizza l'occhio a quel no-global del 12 bassi, con quella terza fila che gli fa suonare cose strane, un po' orientali, è esotico e ci fa capire che un altro mondo (musicale) è possibile! E poi vengono le dolenti note... Il tre file con 18 bassi è la finta sinistra con la doppia faccia, il 33 tasti 18 bassi è di fatto una fisarmonica cromatica bisonora ma da tutti vuole essere chiamato organetto, lui è l'impostura, l'inganno, è arrivato per ultimo e alcuni lo guardano con sospetto. I due bassi calabresi addirittura lo accusano di tradimento: "Ti sei venduto alle fisarmoniche cromatiche! curnutu!". Il 18 bassi in effetti è un po' renziano, berlusconiano, è mastelliano, non si sa bene se stà di quà o di là... Ma alla fine la cosa più importante è suonare tutti insieme.




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