Un progetto culturale per la Fisarmonica Diatonica (Organetto)

Gianni Ventola Danese
L'Accademia del Mantice nasce nell'anno 2000, per iniziativa di Gianni Ventola Danese. L'obiettivo dichiarato, sin da subito, è quello di creare uno spazio dove far maturare la cultura musicale che ruota intorno alla Fisarmonica Diatonica (organetto), promuovendone non solo una sua riscoperta all'interno dell'ambito cosiddetto tradizionale, ma anche una valorizzazione della didattica per organetto in una prospettiva musicalmente più completa e aperta a molteplici orizzonti musicali. Nel corso degli anni, l'Accademia del Mantice ha saputo costruire un metodo didattico intorno all'Organetto unico nel suo genere in Italia. La rigorosa qualità dell'insegnamento rappresenta, in particolar modo, il suo maggior punto di forza. Una didattica professionale e pensata non solo per garantire il miglior risultato al musicista dilettante, ma anche per potenziare e perfezionare le abilità musicali di chi suona l'organetto in contesti professionali. L'Accademia ha inoltre promosso l'organetto attraverso il proprio portale - diventato oggi punto di riferimento per chi suona l'organetto in Italia e in Europa - e anche grazie a una serie di iniziative didattiche e musicali quali la stagione concertistica dell'Accademia e la promozione di cicli di stage di perfezionamento presso i quali sono stati invitati a insegnare musicisti ospiti.

Il fondatore e insegnante di riferimento

Gianni Ventola Danese
Organettista e polistrumentista, didatta, autore musicale, giornalista. Formatosi musicalmente nell'ambito della musica classica, è il fondatore dell’Accademia del Mantice, associazione culturale per la valorizzazione della fisarmonica diatonica e del suo repertorio. È stato invitato a tenere corsi di organetto (valzer francese, mazurca francese, musica klezmer, tango argentino, repertorio di Stéphane Delicq, Musica del Suditalia e Tecnica e arrangiamento per organetto) presso importanti festival nazionali e internazionali di musica folk. E' autore di musiche originali. Fondatore del Trio Danese con il quale esegue musiche di propria composizione a cavallo tra musica classica, jazz e tradizionale. Ha inoltre dato vita a Colores de Tango, primo progetto in assoluto che vede la fisarmonica diatonica avvicinare autori come Astor Piazzolla e il repertorio classico del tango argentino. Vedi il profilo completo.

Docenti ospitati dall'Accademia del Mantice

Danilo Gatto (Stage di Tarantella Riggitana)
Diplomato in pianoforte, Danilo Gatto nasce musicalmente nell'ambito della musica classica. Dopo l'incontro con i compagni di viaggio del gruppo "Re Niliu", avvia un'intensa attività di musicista e ricercatore nell'ambito della musica popolare calabrese. Oltre all'organetto, suona la fisarmonica, il tamburello, la zampogna, la lira calabrese, la chitarra battente e canta). Attualmente, suona con la formazione dei Phaleg, insegna Educazione Musicale e cura diversi progetti didattici e di ricerca. Ha pubblicato il "Manuale di musica popolare calabrese".

Carlo Boeddu (Stage di Balli Sardi)
Dopo aver studiato presso la scuola civica per la Musica di Nuoro, Carlo Boeddu studia e approfondisce l’uso della fisarmonica. Successivamente si specializza nello studio dell’organetto diatonico raggiungendo un livello di preparazione che lo porterà già dal 1995 a esibirsi come suonatore ufficiale per alcuni gruppi folclorici ed eseguire danze isolane di varia provenienza partecipando a numerose trasmissioni televisive e alcuni importanti festivals regionali, nazionali e internazionali. Organizza manifestazioni folcloriche e culturali, approfondendo la conoscenza e diffondendone le usanze, ripristinando e restituendo alla tradizione balli ormai in disuso e dai più sconosciuti. Raffinato interprete della tradizione sarda, Boeddu si inserisce nella grande scuola sarda dell'organetto che fa riferimento alla figura di Totore Chessa.

Gianni Donnini (Stage di Saltarello Marchigiano)
Organettista e ricercatore nato a Osimo e residente a Fabriano (AN), Gianni Donnini suona l'organetto dall'età di dodici anni. Ha avuto la fortuna di poter apprendere il Saltarello marchigiano direttamente dagli anziani suonatori locali nella zona compresa tra Osimo, Filottrano e Jesi (provincia di Ancona) e, a sua volta, oggi, cerca di trasmettere agli altri questo importante patrimonio culturale tradizionale. La sua passione per il Saltarello marchigiano è tale da spingerlo a iniziare un lavoro di ricerca sul campo, andando a scovare, qua e là per le Marche, anziani suonatori di organetto, con l’obbiettivo di pubblicare un documento dettagliato su questo particolare ballo.

Alessandro Pipino (Stage di Valzer)
Nato a Bari nel 1972, è compositore, arrangiatore e polistrumentista. Nel 1994 entra a far parte degli Al Darawish e dal 1997 aderisce al progetto Radiodervish. Con la formazione dei Radiodervish, dove Pipino è arrangiatore e tastierista, ha all'attivo numerosi concerti in Italia, Germania, Francia, Grecia, Libano, Svizzera e Belgio su palchi importanti e prestigiosi come quello del Concerto del Primo Maggio a Roma, del Teatro dell'Olympia di Parigi, del Folkest di Spilimbergo, de La Notte della Taranta di Melpignano, dell'SO36 di Berlino, del Premio Tenco di Sanremo, del Premio Ciampi di Livorno, del PalaMazda di Milano e tanti altri. Nel 1999 incontra l'organetto, suo strumento principale nel quartetto L'Escargot.

Riccardo Tesi (Stage di Fisarmonica Cromatica bitonale)
Compositore e strumentista, complessa e poliedrica personalità artistica di Riccardo Tesi, è autentico pioniere dell'etnica in Italia. Dagli esordi decisamente folk con l'organeto nel 1978 al fianco di Caterina Bueno, alle odierne collaborazioni con la sua fisarmonica bitonale personalizzata a tre file di tasti e 16 bassi, unico esemplare, la storia musicale del pistoiese vive una discontinuità tra gli esordi all'Organetto per migrare poi al cosidetto "organetto cromatico personalizzato" con il quale per primo in Italia, si è guadagnato una intera carriera musicale. Ha collaborato, tra gli altri, con Fabrizio De André, Ivano Fossati, Stefano Bollani.