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| Stéphane Delicq |
La fisarmonica diatonica è uno strumento musicale appartenente alla famiglia degli aerofoni (strumenti il cui suono è generato da un flusso d'aria) di tipo meccanico (l'aria è prodotta da un mantice o soffietto) e provvisto di ance libere. L'ancia libera è una sottile linguetta di acciaio, fissata ad una estremità su una piastrina di ottone o alluminio forata in modo tale da consentire all'ancia di vibrare liberamente sotto il soffio dell'aria, producendo così il suono. Ogni ancia è intonata su una nota musicale: la lunghezza e la larghezza della linguetta sono proporzionate all'altezza della nota. Più acuta è la nota, più piccola è l'ancia e viceversa. Le ance sono montate su intelaiature di legno (soniere) fissate all'interno di due cassettine, anch'esse di legno, dotate entrambe di tastiera. L'organetto è caratterizzato da una tastiera melodica a bottoni, azionata dalla mano destra, estesa per 2 ottave e 1/2, nella quale le note sono ordinate per scale diatoniche (5 toni e 2 semitoni).
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Gianni Ventola Danese |
I primi esemplari di fisarmoniche diatoniche furono costruiti intorno agli inizi del XIX sec. attraverso vari esperimenti di C.F.L. Buschmann a Berlino, C. Demian a Vienna e C. Wheatstone a Londra. I primi brevetti risalgono agli anni 1821 -1822. In seguito la fisarmonica diatonica fu costruita secondo diverse tecniche, con innovazioni continue, che produssero strumenti affini, ma differenti per forma e caratteristiche, adottati nella musica popolare di tantissimi paesi. L'Italia, grazie a famosi costruttori quali P. Soprani di Castelfidardo, M. Dallapé di Stradella e i F.lli Castagnari di Recanati può vantarsi di avere una delle migliori produzioni di fisarmoniche diatoniche del mondo.